venerdì 2 maggio 2014

QUESTIONE DI METODO

Prima dell'inizio delle fasi finali, ci teniamo ad esprimere un concetto per noi fondamentale: non siamo bravi se vinciamo o meno bravi se perdiamo, come Società siamo contentissimi del lavoro svolto in questa annata calcistica, per noi il concetto di bravura non è legato al risultato, bensì a qualcosa di ben più profondo: siamo felici della rinascita della Scuola Calcio, a breve annunceremo il nuovo Responsabile.
Piccoli Amici, Pulcini ed Esordienti saranno il punto cardine dell'Atletico Torino.
Siamo contenti di tutti i nostri Istruttori/Allenatori, e se i giornali parlano sempre di Goglia, Locandro e Ligato perchè approdati con le rispettive squadre alle finali regionali, noi aggiugiamo il grande lavoro svolto da Campanile con la Juniores, Barberis con i Giovanissimi, Ferro con gli Esordienti 01, Bisecco con la sua corazzata 2002, Caputo con il secondo gruppo 2002, Bramoso con i 2003, Morabito con i 2004 e Bertolucci con i 2005.
Ricordiamo inoltre l'ottimo lavoro svolto da Virginia Ferro per la parte motoria e Istruttore dei Piccoli Amici, la parte atletica curata da Beppe Ferro per le 2 squadre Giovanissimi, il preparatore dei portieri Gaetano Ferro.
Tutto sotto la Super visione del Ds Maurizio Bisi, coadiuvato dall'istituzione dell'Atletico Torino, quel Giovanni Voltani forte dei suoi 20 anni passati al Torino, con Andrea Orlando, Franco Luparello e Tania Tonin a far girare la segreteria come un grande mulino a vento.
Senza dimenticare Gianni Mulas, responsabile dei campi, passandro per Angelo, Silvia e Jury che ci accompagnano nel nostro quotidiano cammino dietro il bancone del bar e che ci rendono la vita meno amara offrendoci il loro servizio con un dolce caffè corretto.
E poi ancora il nostro Presidente onorario Donato Pandiscia sempre presente agli appuntamenti importanti.
A completare il quadro non può mancare che sua Maestà il Presidente, padre padrone di questa realtà torinese, quel Mimmo Arcella che tanto bene ha fatto in questa Società, e per questa Società. Dimostrando a molti, che se vogliamo, sappiamo fare calcio anche noi, senza presunzione, senza tanti rumors, senza tante parole. Ed ecco che la grande stagione fatta viene racchiusa in poche righe: competenza, preparazione, intelligenza, pragmatismo, e soprattutto tanto lavoro sul campo, dove ricordiamo, i maestri sono i giocatori non gli allenatori, e quest'ultimi devono avere le qualità morali per saperlo insegnare.

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